Last updated: 29 May, 2020

Una calligrafia miniata di Auroville, dipinti di Anna Maria Pezzetta

Le 10 lettere che formano AUROVILLE

Roma, 1939 – Auroville 2011

Anna Maria visitò Auroville per la prima volta nel 1973 dopo anni di studi, lavoro e ricerca poetica (premio Goldoni a Venezia 1972).
Nel 1975 si stabilì in Auroville per vivere collettivamente la sua Avventura della Coscienza. Per molti anni  prese parte al lavoro del Matrimandir e alla vita da pioniere di quel tempo. Il contatto con la materia e con le attività manuali aprirono nuovi, inesplorati, campi alle sue energie creative.

La pittura le diede la gioia di scoprire regni insospettati della sua vita interiore e le forti sottili connessioni esistenti tra tutti gli esseri viventi e ciò che viene considerato “materia inanimata”. “Tutte le forme archetipe nell’universo materiale sono molto semplici, e per la loro evoluzione seguono le linee di un disegno segreto ...”

Da allora  ha esposto i suoi dipinti in molti luoghi in Italia (Milano, Torino, Bergamo, Ivrea, Novara, Intra, ecc.) e a Chennai, Bangalore, Pondicherry e Auroville. Ella viveva in Certitude.
Ha lasciato il corpo nel novembre 2011

Stavo inseguendo un sogno
Per scrivere una parola
Sulle sabbie del tempo,
Una luce bianca
E un tuono
Trafissero la Notte solitaria.
Ho visto Madre Terra sospirare
Profondamente nel Suo ardente nucleo
Nelle Sue memorie di cristallo
Che abbracciavano la mia anima

Anna Maria  

… ciò che apparve nella visione era l’intento dietro la forma, le linee di un segreto disegno visibile solo da un’altezza di trascendenza, la cui semplicità era stupefacente. Cominciai a seguire la danza di bianchi fiocchi di neve innumerevoli variazioni e potei vedere galassie che navigavano lungo le linee a spirale di una conchiglia e gli schemi esagonali sul carapace di una tartaruga ripetuti all’infinito da api operose che costruiscono i loro alveari.
La luce bianca è la fonte della creazione: il volto della Madre Universale che appare all’interno dell’esagono bianco, l’origine di tutte le forme materiali ed ella manifesta queste linee in accordo con la Verità che è fondamentale per il Suo potere.  
 (Anna Maria)

PREFAZIONE ALLA POESIA PITTORICA

Forse non possibile comprendere o meglio “entrare” nell’essenza pittorica di Anna Maria Pezzetta se non cerchiamo di connetterci all’estetica direttamente proporzione al mondo di conoscenza “primordiale” che ha le sue intime radici in ogni tradizione culturale sia essa occidentale o orientale.
In particolare possiamo delineare il legame con scritti pittorici come i geroglifici, gli yantra o i mandala che hanno il potere di rivelare all’uomo moderno la conoscenza segreta per entrare in contatto con le differenti “parti” dell’Essere, sia microcosmico che macrocosmico e, talvolta anche con la divinità. Infatti, non dimentichiamo che, secondo le tradizioni più antiche, la Ragione è solo uno degli strumenti della conoscenza umana.
Ci sono altri modi, se adeguatamente sviluppati, per conoscere, più direttamente, non “per sillogismi”, ciò che è dietro al velo fisico. C’è, per esempio, una visione sottile connessa al funzionamento di un chakra nel corpo sottile, comunemente conosciuto come “terzo occhio”, che una volta aperto può spaziare in campi della Conoscenza altrimenti occulti perché la loro sostanza vibratoria è più sottile. Lo stesso accade nel campo auditivo che concerne gli ultrasuoni, paragonati alla gamma vibratoria normale dei suoni.
Ma, la “visione dell’anima” esiste e in ogni tradizione culturale è possibile trovarne più che mere tracce in modi artistici multiformi. Oserei dire che ogni grande artista deve andare oltre i campi della “pura ragione” per creare un capolavoro. I dipinti di Anna Maria erano “visti” da qualche altra parte e in seguito tradotti su tela e sono degli strumenti di una conoscenza più sintetica: molti puzzle completi in se stessi invece di semplici pezzi separati.
Madhava
Pondicherry, 18 maggio 1985  


(Traduzioni di  Shaktishvan Tanya)